
A tavola con Jane Austen
Robert Tuesley Anderson
Colazioni, tè e cene di famiglia nei romanzi della leggendaria scrittrice inglese abbondano. E poi pasti e cene a base di cibo ricco e pesante, consumato di solito dalla nobiltà terriera dell’epoca. Accanto agli ingredienti locali, però, appaiono anche quelli più “esotici”: zucchero, spezie, cacao, ananas e altri frutti tropicali. Jane Austen amava utilizzare il cibo associandolo alla descrizione dei suoi personaggi e delle varie situazioni: un viaggio nel suo universo, tra ricette e letteratura.


Ricette di Petronilla per tempi eccezionali
Amalia Moretti Foggia
Amalia Moretti Foggia (1872-1947), mantovana, è una delle prime donne a laurearsi in Medicina in Italia. Trasferitasi a Milano da sola per esercitare la professione, dal 1928 tiene una rubrica di ricette sulla Domenica del Corriere con il nom de plume Petronilla. Negli anni Quaranta esce il suo ricettario, pensato per affrontare la guerra tra scarsità di cibo e razionamenti. Un piccolo volume di culto.


Affari di cuore
Nora Ephron
Nulla come un purè di patate o una torta di mandorle può guarire un cuore spezzato: una moglie incinta di sette mesi, tradita dal marito, si cura con la scrittura e le ricette. Fino alla vendetta finale, sotto forma di dolce alla panna. Questo romanzo ispirato alla vera storia di Nora Ephron e Carl Bernstein è da leggere tutto d’un fiato, ricette incluse: il massimo livello di utilizzo del cibo come elemento cardine della narrazione.


Coming to My Senses
Alice Waters
Un memoir personale e allo stesso tempo il ritratto di un’epoca: in Coming to my senses la chef e attivista Alice Waters racconta come aprì, all’inizio degli anni Settanta, Chez Panisse a Berkeley, il ristorante-comune che cambiò per sempre l’approccio dei californiani al cibo. Vegetali dell’orto, carne locale, niente prodotti raffinati, attenzione agli sprechi. Quella 27enne ribelle che cercava il piacere del gusto non sapeva di star creando una vera e propria controcultura culinaria.

La parte più tenera
Ruth Reichl
“Osservando le persone mangiare si poteva scoprire chi erano”. Partendo da questo presupposto Ruth Reichl, critica gastronomica del New York Times dal 1993 al 1999 e poi direttrice di Gourmet, ne La parte più tenera racconta la sua personale iniziazione al mondo del cibo. Una madre pericolosa che rischia di avvelenare i suoi ospiti, l’amico francese che le fa scoprire i prodotti del mercato, la comune californiana in cui vive con il marito, la casa di New York in cui accoglie gli amici. Tra ironia e salivazione, vale quello che ha scritto il New York Times: “Leggere Ruth Reichl che scrive di cibo è quasi bello quanto mangiare”.


The Edna Lewis Cookbook
Edna Lewis
Pubblicato nel 1972, questo libro ottenne subito il plauso di due leggende del foodwriting, James Beard e M.K.F. Fisher. Che amavano Edna Lewis, tra le prime chef di colore a New York, dai tempi in cui serviva i suoi piatti del Sud degli Stati Uniti nel ristorante di Manhattan Café Nicholson, frequentato da attori, artisti, scrittori. Edna, figlia dell’America rurale e solidale, riusciva a diventare amica di tutti, ricchissimi e umilissimi. Le ricette – oltre 100 – generose e piene di consigli, ricche di umanità come l’autrice, avevano già all’epoca un focus molto attuale: stagionalità e ingredienti locali.

Cucina conserviera moderna
Kylee Newton
Marmellate, chutney, sottaceti e fermentati, spesso trattati come ingredienti secondari in cucina. Fino a quando Kylee Newton, fondatrice dell’azienda inglese di conserve Newton&Pott, non si è data la missione di renderli protagonisti con Cucina conserviera moderna. Un libro pieno di gustose ricette e di una corposa parte teorica che nobilita l’arte della conservazione: millenaria e presente in tutte le culture, è anche molto attuale visto il livello di sostenibilità. Sfruttando al massimo l’offerta di ogni stagione, infatti, prolunga la durata dei cibi e abbatte gli sprechi.

Craig Claiborne’s Memorable Meals
Craig Claiborne
L’ex critico gastronomico del New York Times ha riunito in questo volume degli anni Ottanta le sue ricette preferite, preparate e servite nel corso di vent’anni di carriera. Dalla zuppa di piselli svedese al chili con carne, ogni piatto porta con sé aneddoti e ricordi che agganciano, come in un romanzo.

Cooking: Simply and Well, for One or Many
Jeremy Lee
Arguto, pieno di gioia verso la cucina e di consigli indispensabili. Chi ha letto in anteprima l’ultimo lavoro dello chef inglese Jeremy Lee, in uscita l’1 settembre, grida al capolavoro: ricette semplici, “esuberanti e deliziose come l’autore stesso” (parola di Nigella Lawson). A cominciare dal capitolo sull’inutilità delle briciole di pane.

Dining Alone: In the Company of Solitude
Nancy A. Scherl
Un volume di fotografia d’arte che mette in risalto l’esperienza di essere soli in pubblico mentre si mangia. Nell’arco di tre decenni Scherl ha fotografato i commensali soli nei ristoranti: una metafora per esplorare le complessità del tema, che viene a galla soprattutto quando si va fuori a mangiare. La solitudine è l’opposto della convivialità. E nei ritratti questa esperienza emerge plasticamente.

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